UNALEI – Taedium Vitae
- By : Ivo
- Category : Recensioni
- Tags : 2016, Cantautorato, Club Inferno, Experimental, My Kingdom Music, Post, Post HC, Post Metal, Post Rock, Roma, Taedium Vitae, Unalei
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TITOLO: Taedium Vitae
ARTISTA: Unalei
GENERE: Cantautorato sperimentale
ANNO: 2016
PAESE: Italia
ETICHETTA: Club Inferno
“Unalei è la ricerca terrena di un ideale del divino”.
E’ con queste parole che Federico Sanna, autore ed unico elemento fisso della One Man Band romana Unalei, si descrive.
Taedium Vitae è la storia di come l’amore possa riempire l’animo umano fino ad elevarlo alla trascendenza, e di come l’assenza di questo possa chiaramente generare effetti opposti. Esso è, per l’appunto, il fuoco della vita, ed è da questo fuoco che nascono i testi di Federico: passionali, viscosi, criptici, ma mai banali.
Il titolo dell’opera nasce dalla novella omonima di Herman Hesse e il lavoro rimane costantemente condito di riferimenti letterari delle più svariate epoche storiche: allo stesso modo si può dire del lato musicale. Cantautorato, Post Rock, Experimental Music, Folk spagnolo e Jazz: il tutto racchiuso in una costante cornice Metal (sebbene una parte degli ascoltatori non siano d’accordo sull’ultimo punto…). Taedium Vitae può essere considerata un’evoluzione sperimentale del sound dei Novembre, più eterogeneo ma al contempo più minimale ed ermetico: in tutta sincerità, non un costrutto per tutti. Nonostante le ispirazioni a tratti ben evidenti, Federico riesce ad esprimere un songwriting particolarmente personale ed unico nel suo genere; genere che non è neppure troppo definito. Dopo la presentazione delle tematica l’artwork è molto più semplice da interpretare: i labirinti della mente rappresentano l’essere combattuti tra scelte che si auto-annullano o l’essere combattuti per non poterne avere. Ed è proprio questo il tema di Aporia, la traccia d’apertura. Come la fiamma della passione divampa improvvisamente e senza preavviso, così si presenta anche la traccia, ponendoci nel vivo della storia senza l’aiuto di nessun tipo di introduzione. Belyje Noci, seconda traccia di Taedium Vitae, prende il nome dall’omonimo romanzo di Fëdor Dostoevskij, tradotto in italiano con Le Notti Bianche. Entrambe le produzioni esprimono un mood nostalgico, caloroso, informale, alternato ad uno sofferente, malinconico ed agrodolce che viene mentalmente procrastinato, ma che puntualmente riemerge: “Sono legato a Lei con l’edera/vorrei che la tagliasse e se ne andasse”.
Primo Reincontro nell’Epoca Moderna è un sincretismo emotivo e musicale senza paragoni: l’autore sente come mai prima la fiamma e ne sperimenta le conseguenze (“Creatura talmente emotiva che ti si può vedere il cuore a occhio nudo / Proclamo la tua concezione, l’ottava meraviglia, Immacolata”).
Curioso come tutto ciò accade nello stesso giorno del compleanno della madre, nonostante le due figure siano chiaramente distinte. L’innamorata viene descritta come una montagna insormontabile attraverso alcuni dei versi più belli che io abbia mai letto nella musica moderna: “Promessa sposa del sole spontaneamente venuta alla terra!”.
“Salve Regina, mater misericordiae, vita dulcedo, et spes nostra” sono i primi versi della messa di Giovanni Battista Pergolesi e frasi perno di Salve Regina, un’ode atta a definire ulteriormente l’amore come sentimento vicino al Divino. Con Miserella si abbandona per un istante questa fiamma che è la passione per spostarsi momentaneamente ad una tematica meno intima… o almeno apparentemente. Questa [la tematica] è riconducibile a Stupenda e misera città dei Klimt 1918, ispirata ad alcuni scritti di Pier Paolo Pasolini. Il tema è decisamente diverso e rappresenta uno spaccato dell’album. Misera città non è infatti metafora di una rovinosa relazione d’amore: si parla della città di Roma. Miserella, ma al contempo grandiosa, una città senza via di mezzo, dove buona parte degli artisti romani passano la loro vita pur non essendone originari. Si vive la capitale dunque come una caotica e costante transizione, punto di inizio e di fine, di odio e di amore, ma costante nella vita di tanti artisti.
Si torna dunque alla tematica principale dell’album. Se i testi e la musica possono apparire sperimentali, complessi e talvolta bizzarri, non mancano gli aneddoti altrettanto curiosi. Spiegare La Vuelta Estéril con delle metafore non sarebbe esplicativo, dunque proporrò la storia in maniera pratica; il brano nasce da un messaggio audio mandato su Facebook a Federico da parte di una ragazza conosciuta durante il periodo spagnolo e in questo era recitata una poesia sul silenzio. Dunque il colpo di genio: la canzone nasce dall’unione del campionamento dell’audio e dell’accompagnamento musicale scritto successivamente: il risultato è la prova inoltre dell’attaccamento dell’autore per il Folk spagnolo. Dopo quell’audio, la ragazza sparì senza lasciare traccia. Ciò che rimane è soltanto questa canzone. Siamo alla penultima traccia e La Bellezza Inedita riesce a proporsi come brano descrittivo sia oggettivo che soggettivo; il modello ideale dell’amore prende forma, lasciando però trasparire emotivamente le conseguenze di questa chimera: realtà e fantasia coincidono cozzando in maniera violenta. Sei Sveglia?, ultimo brano di Taedium Vitae, rimane uno dei più emblematici: probabilmente la consonanza con “Siviglia” rimanda ad un momento specifico del soggiorno spagnolo, terra di gioie e tormenti.
Consigliato a coloro che vogliono immergersi in qualcosa di diverso senza preoccuparsi delle etichette.
VOTO: 95/100
TRACKLIST:
01. Aporia
02. Belyje Noci
03. Primo Reincontro Nell’Epoca Moderna
04. Salve Regina
05. Miserella
06. La Vuelta Estéril
07. La Bellezza Inedita
08. Sei Sveglia?
LINE-UP:
Federico Sanna – Voce, Chitarra, Batteria, Basso, Tastiere
WEB:
https://www.facebook.com/unaleiofficial/?ref=br_rs
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