BARROW WIGHT – Kings in Saurons Service
- By : Giuseppe Corcella
- Category : Recensioni
- Tags : 2016, Barrow Wight, Canada, Heavy Chains Records, Kings In Sauron Service
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ALBUM: Kings in Saurons Service
BAND: Barrow Wight
PAESE: Canada
GENERE: Fantasy Metal Punk
ANNO: 2016
ETICHETTA: Heavy Chains Records
I Barrow Wight sono una band canadese appassionata di fantasy e del mondo descritto da J.R.R. Tolkien.
Non a caso, il loro primo full length, rilasciato dopo una serie di demo ed un EP dal nome Power from the East (2014), si intitola Kings in Saurons Service.
È un album dai toni scuri e inquietanti, che esplora le profondità più oscure della letteratura tolkieniana.
Si apre con un brano strumentale caratterizzato da una serie di note dissonanti e ben scandite, che vanno via via rallentando man mano che ci si avvicina alla prima canzone, come se fossero i passi di qualcuno che si è addentrato in una grotta scura e sta per giungere dall’altra parte. E la paura si insidia nella sua mente.
L’inizio di No Sleep Till Gondor è scandito da un breve passaggio di batteria che conduce al vivo del brano. Notiamo subito però che il mixing non è curato benissimo, o almeno questa è l’impressione: il volume degli strumenti è molto alto rispetto alla voce, la quale risulta eccessivamente lontana: sembra che debba essere pescata con la lenza e portata a riva, per far sì che emerga dalle acque, dal tappeto sonoro che la affievolisce; anche l’assolo è confusionario.
Osgiliath è un breve pezzo determinato da una forte carica, dettata da potenti riff di chitarre e dal pattern ritmico della batteria. La voce è sempre lontana, come fosse un eco. Interessante la conclusione, che vede il basso uscire dal tappeto sonoro per suonare poche note in solitaria.
The Cult comincia con un riff interessante di chitarre che carica in qualche modo l’ascoltatore, costringendolo a muovere la testa a tempo. La voce è molto lontana e, in alcuni punti, viene addirittura coperta dagli strumenti. Non vi illudete, sarà fino alla fine dell’album. Spesso i cambi di tempo non sono abbastanza curati e, in qualche occasione, danno a chi ascolta l’impressione che il gruppo abbia sbagliato qualcosa nel suonare. Infine si inserisce un organo con un riff fine a se stesso che si ripete diverse volte andando in fade out e sfociando direttamente nel brano successivo, Grond, che non ha nulla in comune con The Cult.
Si prosegue dunque con la title track Knights in Saurons Service, che propone un riff interessante che fa da muro portante per tutto il breve pezzo, sebbene la linea vocale rimanga statica.
In League With Sauron si apre con un tappeto di synth sul quale si inserisce prepotente la chitarra distorta. La voce, seppur nella sua staticità, diventa in questo brano lo “strumento in più”, rendendo, con la propria cavernosità, l’essenza del brano sempre più concreta.
Dopo Dwimmerlaik e Harrower of the Dark si giunge all’ultima traccia dell’album, The Palantir, la più lunga di questo lavoro. L’intro è interessante e sembra richiamare, grazie anche alla presenza del vento che soffia sulle note pulite di una chitarra, l’essenza di antiche storie. Poi, questa atmosfera quasi idilliaca viene rovinata dall’arrivo della chitarra distorta e da un cantato tenebroso, per poi tornare verso la metà del pezzo ma con un senso di inquietudine. Poi di nuovo tutti gli strumenti a ricordare la malvagità che ormai sta prendendo il sopravvento nella Terra-di-Mezzo (si nota però ancora che la voce viene soffocata dagli altri strumenti) e infine il ritorno del vento che accompagna le ultime mistiche note di chitarra in pulito.
In conclusione, si può dire che non sia un album eterogeneo: ci sono discrete idee a livello strumentale ma rese vane da un cantato piuttosto statico. Inoltre, quello che più penalizza questo lavoro è il fatto che la voce venga sovrastata dagli altri strumenti e, a volte, sparisca quasi completamente.
VOTO: 50/100
Tracklist
- Intro
- No Sleep Till Gondor
- Osgiliath
- The Cult
- Grond
- Knights in Saurons Service
- In League With Sauron
- Dwimmerlaik
- Harrower of the Dark
- The Palantir
Lineup
Antero Wight: Bass, Vocals
Akiva: Guitars
Ace: Drums
FACEBOOK:
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